VINCITORI PREMIO SOLIDARIETA'
MARIDOLCE E IL SUO VECCHIO PRINCIPE
di Alessandro Colombo
NOVE PER UNO: mi dispiace che tu non abbia nessuno
NOVE PER DUE: son contento per noi due
NOVE PER TRE: il mio aiuto è per te
NOVE PER QUATTRO: per te mi faccio in quattro
NOVE PER CINQUE: ti insegnerò nuove lingue
NOVE PER SEI: aiuto sempre gli amici miei
NOVE PER SETTE: io e te raggiungeremo tutte le vette
NOVE PER OTTO: "sempre insieme" questo è il mio motto
NOVE PER NOVE: te lo do con tutto il cuore
NOVE PER DIECI: farò le tue veci
di Sofia Sciumbata
SEI PER UNO: come noi non c'è nessuno
SEI PER DUE: nel presepe, ad aiutar, c'è un bel bue
SEI PER TRE: i regali son per te
SEI PER QUATTRO: Grimoldi è simpatico anche se fa il matto
SEI PER CINQUE: aiuterei Francesca insegnandole le lingue
SEI PER SEI: le persone aiuterei
SEI PER SETTE: ti porterei in cima alle vette
SEI PER OTTO: per ogni bambino preparerei un piatto di risotto
SEI PER NOVE: supereremo difficili prove
SEI PER DIECI: sei affamato? ti cucinerò una zuppa di ceci
NOVE PER UNO: mi dispiace che tu non abbia nessuno
NOVE PER DUE: son contento per noi due
NOVE PER TRE: il mio aiuto è per te
NOVE PER QUATTRO: per te mi faccio in quattro
NOVE PER CINQUE: ti insegnerò nuove lingue
NOVE PER SEI: aiuto sempre gli amici miei
NOVE PER SETTE: io e te raggiungeremo tutte le vette
NOVE PER OTTO: "sempre insieme" questo è il mio motto
NOVE PER NOVE: te lo do con tutto il cuore
NOVE PER DIECI: farò le tue veci
di Sofia Sciumbata
SEI PER UNO: come noi non c'è nessuno
SEI PER DUE: nel presepe, ad aiutar, c'è un bel bue
SEI PER TRE: i regali son per te
SEI PER QUATTRO: Grimoldi è simpatico anche se fa il matto
SEI PER CINQUE: aiuterei Francesca insegnandole le lingue
SEI PER SEI: le persone aiuterei
SEI PER SETTE: ti porterei in cima alle vette
SEI PER OTTO: per ogni bambino preparerei un piatto di risotto
SEI PER NOVE: supereremo difficili prove
SEI PER DIECI: sei affamato? ti cucinerò una zuppa di ceci
MARIDOLCE E IL SUO VECCHIO PRINCIPE
di Gaia Borsani
C’era una volta, in un regno
lontano chiamato Andalasia, un re di nome Arturo che era in cerca di moglie. Un
giorno, mentre riceveva i doni per la sua tavola reale, conobbe Rossella, una
giovane contadina che gli offrì alcune rose del giardino, e subito rimase
incantato dalla sua bellezza e se ne innamorò. Successsivamente i due si
sposarono, ma la servitù chiedeva sempre più soldi, così si riempirono di debiti
perdendo addirittura il trono. Dopo il matrimonio nacquero tre figlie:
Maribionda, Maribella e Maridolce. Arturo allora decise di lavorare come
taglialegna per mantenere la famiglia. Un dì il padre delle ragazze si recò a
far legna nel bosco e Maribionda avrebbe dovuto portargli il pranzo. Maribionda
era alta, magra, aveva dei lunghissimi capelli biondi e ricci. Quando all’ora
di pranzo la fanciulla si recò dal padre nel bosco gettò a terra dei chicchi di
mais per tracciare il sentiero da cui era venuta. Quando fece per ritornare a
casa il mais era stato beccato dagli uccellini, così la povera ragazza si
perse. Erano ormai ore che Maribionda vagava nella foresta e, cammina cammina, vide una graziosa casetta. Bussò alla porta e le aprì un vecchietto di nome
Filippo che era basso, magro e con una gobba. L’anziano viveva con una mucca, un
gallo e una gallina che cantavano in coro:
Io dico solo: "Mah!"
Chichirichì lo sa…
Che cosa mai farà?
Una tavola incantata preparerà,
Una deliziosa zuppa preparerà,
Ma a noi non penserà,
E mal si troverà!!
Successe proprio come gli animali avevano previsto. Maridolce preparò
una zuppa da mangiare con il vecchietto, ma non diede nulla agli animali, anche
se erano affamati affamati. Dopo cena la ragazza salì nella sua camera,
preparò il letto e si addormentò. Poco dopo il vecchieto andò da Maribionda.
Siccome voleva farle capire cosa si prova a stare a digiuno e a non essere
cosiderata, proprio come aveva fatto la giovane con le bestie, decise di
trasformarla in una pecora:
Mia cara ragazzina
Con la mia boccettina
Voglio trasformarti in una pecora piccolina e carina!!
Maribionda divenne una graziosa pecorella con della soffice lana
bianca. Il giorno seguente Maribella, la figlia di mezzo, che era bassa e
robusta, con dei capelli corti e lisci, si recò dal padre a portargli il pasto
e decise anche di cercare la sorella che non era rientrata. Mente si recava nel
bosco lasciò cadere delle carote che aveva trovato nell’orto, così avrebbe
ricordato la strada. Quando la giovane volle ritornare a casa le carote erano
state divorate da alcuni conigli, così Maribella si perse. Dopo aver vagato
senza sosta vide una casetta e vi entrò. Anche lei finì nella dimora del
vecchietto che la fece accomodare. La fanciulla preparò la cena per sé e
l’anziano ma, come la sorella, non nutrì gli animali. Dopo cena la fanciulla si
addormentò e il vecchietto con una formula magica trasformò anche lei in un
animale:
Maribella tu sei piccina
Con questa pozione alla fragolina
Ti trasformo in una gattina
carina, carina!
E Maribella divenne una gatta con folto pelo. Infine
toccò a Maridolce, la figlia più piccola, minuta e magra, che aveva capelli
marroni e mossi. Quando andò nel bosco portò il pranzo al padre, ma poi non
riuscì più a trovare la strada per tornare a casa. Cercò ospitalità presso
l’anziano signore, cucinò una zuppa da mangiare insieme a lui e diede fieno e
acqua agli animali. Dopo cena la ragazza andò a letto e gli animali cantarono:
Finalmente abbiamo trovato
Qualcuno che da mangiar ci ha dato
Ed infine ci ha cooccolato!!
Dormi dormi, quando Maridolce si svegliò si trovò in un castello con le
sorelle nel ruolo di ancelle e Filippo che era diventato un bellissimo
principe. I due fecero una passeggiata e poiché erano così innamorati decisero
di convolare a nozze. Filippo era molto ricco e generoso e aiutò i suoceri a
pagare i debiti, così tornarono a regnare affiancanti da lui e Maridolce.
E
vissero tutti felici e contenti.
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